L’allarme educativo, la carenza di valori, il bullismo e il cyberbullismo, la mancanza del rispetto degli altri e dei ruoli sono sempre più al centro dei dibattiti e purtroppo anche delle cronache. Tali fenomeni contraddicono i principi della condivisione e dell’inclusione che stanno alla base della vita di ogni comunità e che sono quindi elemento cardine di ogni azione educativa, in particolare di quella scolastica. Ecco perché da anni l’IC2 lavora non solo per contrastare ma soprattutto per prevenire questi fenomeni, particolarmente insorgenti dopo il periodo della pandemia da Covid e del conseguente lockdown. Solo assicurando un clima sereno di convivenza civile e reciproco rispetto anche dei ruoli si può parlare di successo educativo/formativo a cui tutti siamo chiamati: scuola e famiglie.
Già i Greci dell’antica Atene avevano compreso l’alto valore educativo della rappresentazione teatrale, eredità che abbiamo colto per programmare, con le 6 classi seconde della Secondaria di I grado, un laboratorio teatrale, includendolo in un progetto ben più ampio: Bulli?… No Grazie, che si rivolge ai nostri alunni, dalle classi V della Primaria alle classi III della secondaria di I grado. Si è trattato di un progetto ambizioso ed impegnativo che mirava a educare alle “Life Skills” con molteplici laboratori, tra cui quello teatrale.
Ma quando a ottobre abbiamo intrapreso questa attività, ci siamo resi conto che dovevamo recuperare una modalità corretta dello stare e agire tutti insieme, in un contesto non fortemente strutturato come è la lezione in classe, piuttosto che studiare un copione dato da mettere in scena. Pertanto, i 10 incontri con l’esperto teatrale sono stati anzitutto un LABORATORIO RELAZIONALE, in cui i ragazzi dovevano ritrovare la capacità di stare assieme in contesti non definiti in modo rigido e preciso, di stare assieme con modalità corrette e creative allo stesso tempo: i nostri alunni non erano più abituati a giocare tutti insieme con la fantasia e contestualmente con autocontrollo e autodisciplina.
La sfida era grande perché avevamo scelto di non seguire un copione sul bullismo e cyberbullismo ma solo un modesto canovaccio che si sviluppava su 3 figure a cui i ragazzi dovevano dar vita con le loro idee, riflessioni, espressioni corporee, mettendosi in gioco e a nudo, aldilà degli stereotipi e delle maschere che ognuno si crea. I due spettacoli, che si sono tenuti il 7 dicembre 2022 nella suggestiva cornice del Teatro Filarmonico di Piove di Sacco, constavano ciascuno di 3 atti: ogni classe svolgeva un atto. Non si trattava di storie coese e strutturate, consequenziali, bensì di fari puntati sulle 3 FIGURE protagoniste del bullismo: la vittima, il bullo e il testimone. Dopo analisi e riflessioni, si sono messe in scena le cause del bullismo, gli atteggiamenti del bullo e del gregge che lo sostiene e applaude, le emozioni delle vittime e le soluzioni per smontare il bullo.
I ragazzi hanno cambiato i punti di vista essendo ora vittime ora bulli:” Come mi sento nel ruolo dell’altro? Come uccidere metaforicamente il bullo? Con il sorriso, con un abbraccio, con l’amicizia, con un’azione comune, tutti insieme!”.
I nostri autori/attori hanno portato in scena la vita, la loro vita, i loro pensieri, le loro azioni tra pari cercando soluzioni positive a eventuali conflitti.
Bravi, ragazzi!
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